Fotografia sportiva d’avventura

Diventare fotografo sportivo d'avventura non è semplice, oltre la tecnica serve preparazione fisica e spirito di adattamento. Scopri perché...

Fotografia sportiva d'avventura - Action Photographer

La fotografia sportiva d’avventura è senza dubbio una disciplina che non ha solo bisogno di tecnica, ma anche di preparazione e molta dedizione.

Relativamente nuova fra le discipline fotografiche, nasce verso i primi anni 70, anche se deriva dalla fotografia d’esplorazione dei primi del 1900.

Tratta di pratiche sportive spesso in outdoor, come la mountain bike, l’arrampicata su roccia, il surf, sci e snowboard, motociclismo o kayak fra le rapide e sono solo alcuni. Tutti sport emozionanti, adrenalinici, che comportano dei rischi.

Questo tipo di fotografia si adatta anche a contesti avventurosi più tranquilli, come ad esempio il trekking e l’hiking, due discipline figlie dell’esplorazione che usano i contenuti fotografici e video outdoor per lo storytelling di luoghi incredibili.

Quindi che tu voglia fotografare avventure più adrenaliniche o più tranquille, puoi seguire le tecniche e i suggerimenti che troverai di seguito.

Preparazione fisica per la fotografia sportiva d’avventura

Conosci lo sport che stai fotografando

Nella fotografia sportiva d’avventura è importante conoscere lo sport che vuoi documentare, molti di noi hanno cominciato proprio fotografando lo sport che praticavano.

Io sono cresciuto sulle moto e ho cominciato a fotografarle mentre sfrecciavano a più di 200 km/h. Immortalarle in un solo scatto era tanto emozionante quanto guidarle.

Conoscere lo sport è particolarmente importante per sapere come muoversi e posizionarsi, per ottenere l’angolazione giusta per lo scatto, conoscere le traiettorie aiuta ad anticipare i movimenti e restare in sicurezza.

Se stai ancora iniziando, puoi partire dagli sport che conosci. Se hai invece un nuovo sport da fotografare, ti consiglio di provarlo in prima persona e acquisire familiarità il più presto possibile, prima di iniziare a scattare.

Meglio essere “tipi outdoor” per fare fotografia sportiva d’avventura

Questi sport si svolgono solitamente in mezzo alla natura, in condizioni poco comode. Il tuo spirito di adattamento sarà messo sempre a dura prova, quindi una buona conoscenza di outdoor migliorerà sicuramente i tuoi scatti.

Scendere in un canyon durante una sessione fotografica

La fotografia sportiva d’avventura è simile alla fotografia outdoor, quindi occorrono buone conoscenze di campeggio e sapersi muovere zaino in spalla.

La cosa più importante è sentirsi sempre a proprio agio in ogni condizione, questo comprende anche essere ben organizzati per affrontare le diverse situazioni, avere l’abbigliamento adatto, cibo e acqua, scarpe comode e sempre l’attrezzatura giusta.

Mantieni una buona forma fisica

Se vuoi fotografare sport d’avventura sarà meglio rimanere in forma, perché dovrai affrontare pesanti sfide a livello fisico in questo lavoro.

Partendo dal tuo zaino che sarà sicuramente più grande e pesante degli atleti che fotograferai, perché oltre al necessario per rimanere là fuori, avrai con te anche la tua attrezzatura fotografica.

Per buona forma fisica si intende anche rimanere idratati, a pancia piena e con creme solari sempre a portata di mano. In questa disciplina è importante stare sempre un passo avanti al gruppo che fotografi, al fine di catturare i momenti migliori.

Un fotografo sportivo non può rimanere sempre a distanza per fotografare, spesso è proprio in mezzo all’azione, dove può succedere di tutto. Una buona preparazione fisica quindi è d’obbligo.

Sebbene ancora non ti abbia dato suggerimenti in ambito fotografico, posso garantirti che le abilità fisiche sono di gran lunga più necessarie. Una volta acquisite, potrai mettere in pratica più facilmente i consigli tecnici che seguiranno.

Tecnica e consigli per la fotografia sportiva d’avventura

Se ti senti fisicamente a tuo agio in outdoor, allora passiamo alla parte interessante, ovvero le tecniche e i consigli per fotografare gli sport d’avventura.

Partiamo dalle basi, quindi parliamo dei tempi di scatto e della velocità della tua macchina fotografica.

Fotografia sportiva di uno sciatore durante un salto

Frame rate per la fotografia sportiva d’avventura

Le azioni che catturerai si svolgeranno in una frazione di secondo, quindi il tempismo è un fattore fondamentale. A questo proposito avrai bisogno di fotocamere ad alte prestazioni, in grado di effettuare scatti continui ad un frame rate elevato.

Il frame rate è il numero dei fotogrammi generato in 1 solo secondo dalla camera in una raffica di scatti.

Per la fotografia sportiva occorre che la fotocamera abbia un frame rate minimo di 5 fps (fotogrammi per secondo). Ancora meglio se è da 8 a 12 fps.

Per nostra fortuna le fotocamere mirrorless (non avendo il movimento di specchio) possono raggiungere anche i 120 fps, come nel caso della Nikon Z9 (con risoluzione 11 megapixel), che a piena risoluzione vanta 20 fps (a 45,7 megapixel).

Per quanto oggi sia semplice (ma costoso) reperire fotocamere a frame rate elevato, io ho imparato a scattare gli sport ad alta velocità (come il motociclismo) senza affidarmi ad elevate raffiche di scatti. Ho sempre allenato la coordinazione occhio-mano e con molta, molta pratica sono riuscito a catturare scatti premendo il pulsante di scatto al momento giusto.

Ovviamente andare di vecchia scuola non è per nulla facile e in certi contesti non puoi permetterti un grosso margine d’errore, ma con il tempo migliorerai sempre di più e ti sembrerà un gioco da ragazzi quando utilizzerai fotocamere ad alto frame rate.

Considera anche un fattore di particolare importanza, ovvero i decimi di secondo che intercorrono fra la pressione del pulsante di scatto e l’azione dell’otturatore. Un fotografo professionista calcola anche questo piccolo ritardo quando scatta in one shot.

Più sarà professionale la tua camera, minore sarà il ritardo fra pressione del pulsante di scatto ed otturatore, ma la pratica rende perfetti, quindi si possono ottenere grandi risultati anche con camere economiche padroneggiando bene la tecnica.

Velocità dell’autofocus e metodi di inseguimento

Nella fotografia sportiva d’avventura la velocità dell’autofocus è di vitale importanza. Essa è influenzata sia dalla velocità del software della macchina che usiamo, sia dal tipo di autofocus della lente.

Dato che fotograferemo sport ad alto dinamismo, dobbiamo poter contare su velocità e precisione di messa a fuoco.

Ma parliamo di impostazioni che possono aiutarti nell’impresa.

Nella fotografia sportiva d’avventura si usa di solito la messa a fuoco continua (AF-C), ovvero selezionato il punto o l’area di focus, la camera metterà a fuoco continuamente tutto ciò che si muove all’interno di quell’area.

Con l’AF-C possiamo tenere sempre a fuoco i soggetti dinamici che si allontanano o avvicinano da noi. Per quanto comodo ed efficace negli sport in continuo movimento, l’AF-C è molto difficile da usare se si cambia spesso inquadratura, alternando soggetti statici a soggetti dinamici.

Io di solito uso la modalità AI SERVO, che permette il fuoco continuo, ma puoi bloccarlo dal pulsante AFL (af lock), scattando con la tecnica del blocco della messa a fuoco.

Con questi metodi sappiamo come inseguire il soggetto, ma quanto può andare veloce la messa a fuoco?

Dipende dalla camera che usiamo, in cui è possibile stabilire la velocità di messa a fuoco dell’ AF-C, ma anche dal metodo di autofocus della nostra lente.

Io prediligo le lenti Canon con sistema USM (UltraSonic Motor). Questo autofocus è estremamente silenzioso, preciso e veloce. Niente di meglio nella fotografia sportiva d’avventura.

Quando scegliete la lente per la vostra sessione fotografica, tenete in grande considerazione il tipo di motore che permette l’autofocus, poiché c’è una differenza abissale fra fotografare un uomo che corre a 4 m/s (metri al secondo) e un biker di downhill che scende da una montagna a 20 m/s, o un’auto che sfreccia a 80 m/s (quasi 300 orari).

Consiglio bonus: separa lo shutter dall’autofocus

Se posso darti un piccolo consiglio sull’argomento, separa l’attivazione della messa a fuoco dal pulsante di scatto. Per esempio puoi avviare l’AF quando premi AF-ON (o AFL) sul back della tua camera, solitamente vicino a dove si posiziona il pollice. Perché negli sport più frenetici ti permetterà di aumentare la tua velocità di scatto e la tua dimestichezza con il focus. Puoi cambiare la funzione dei tasti dal menù della tua camera.

Utilizzo dell’iperfocale

Quando la fotografia sportiva d’avventura tratta sport con condizioni di focus estreme, è utile imparare ad usare l’iperfocale. Per condizioni estreme si intende quando l’inseguimento dell’autofocus viene messo a dura prova, come per esempio per fotografare i rider di mountain bike, o i surfisti tra le onde.

L’iperfocale consente di tenere l’autofocus disattivato mantenendo chiuso il diaframma con valori da f/8 a f/22. Basta usare come riferimento la ghiera metrica posta sopra gli obiettivi, la distanza iperfocale è segnata con il simbolo di infinito.

Surfista immortalato grazie alla fotografia sportiva d'avventura con l'utilizzo dell'iperfocale

Con l’impostazione iperfocale si manterranno a fuoco i soggetti qualunque sia la loro distanza da te, anche se si spostano velocemente. Solitamente l’iperfocale si usa nelle lenti fisse, ma può essere usata anche con alcuni zoom a patto di mantenere la stessa focale (es. 200mm in un 70-200mm).

Il panning, o effetto movimento

In questo tipo di fotografia, dare la giusta sensazione di movimento a chi osserva i vostri scatti, non è qualcosa da dare per scontato. Una delle tecniche più usate nelle fotografia sportiva è quella del panning (o motion blur, o effetto movimento).

Anziché congelare il movimento dell’atleta, si usano impostazioni che rallentano l’azione e creano attorno al soggetto l’effetto mosso.

Per creare questo effetto si potrebbe usare Photoshop, starai pensando. Sicuramente, ma i migliori fotografi lo fanno direttamente dalla camera. Ti dico subito come.

Per cominciare porta gli ISO al valore più basso, chiudi il diaframma a circa f/10 o ancora di più, questo ti consentirà di usare un tempo di otturazione più lento. Se ancora non basta puoi usare dei filtri ND (densità neutra) variabili, fino a ottenere la più bassa velocità di otturazione che dovrà però essere sufficiente a vedere qualcosa di nitido nel fotogramma, il soggetto (se sei fortunato).

Se l’effetto mosso del tuo scatto sarà abbastanza forte, sarà più facile che l’osservatore si fermi ad esaminare la tua immagine.

Fotografia sportiva di avventura applicata allo skateboarding con motion blur

La giusta velocità dell’otturatore, dipenderà dal soggetto che scatterai, quindi è tutta questione di pratica. All’inizio andrai a tentativi, ma con l’esperienza andrai quasi a colpo sicuro.

Per esempio una persona che corre i tempi di scatto saranno circa 1/10 – 1/20, un rider in MTB fra 1/30 e 1/50, se passiamo agli sport motoristici saliamo a 1/125 circa. Poi basta seguire la direzione del movimento e il gioco è fatto.

Conclusione

Perché diventare “Action Photographer”

Se ti stai chiedendo se questo lavoro sia gratificante, con tutta la fatica che ti ho descritto, la preparazione atletica e tecnica, lo stress degli spostamenti, il perenne adattamento, la risposta è senza dubbio SI.

Non ho mai pensato che la fotografia fosse qualcosa di semplice da imparare, neanche quando ero un novellino. Che si tratti di fotografia ritrattistica, matrimoniale, eventi, fotografia pubblicitaria e chi più ne ha più ne metta, serve molto tempo per imparare anche uno solo di questi settori fotografici.

Per questo sono molto importanti le scelte che farai all’inizio, fa molta differenza chi vorrai diventare a livello professionale. Ovviamente tutti cominciamo dalle basi e poi si continua lavorando con ciò che abbiamo a portata di mano.

Poi però devi capire quale sia la tua vocazione fotografica.

Perché il lavoro è molto duro e se fotografi a lungo qualcosa che non ti piace, diventerà sempre più difficile continuare.

Io sono un appassionato di sport, motori e velocità, adoro stare all’aria aperta ed esplorare posti nuovi, è stato molto facile capire quale fosse la mia direzione.

Se ancora non l’hai capito vuol dire che non hai ancora fotografato abbastanza, concediti tempo, ad un certo punto ti sarà chiaro come la luce del sole quale fotografo vorrai essere.

Se sei uno sportivo o uno sportivo outdoor e vuoi saperne di più sulla fotografia sportiva d’avventura, scopri il mio servizio a riguardo.

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